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Balthus,
pittura erotica
Perché
vi sia vita è necessario il desiderio amoroso. L'erotismo,
che è stato imbrattato e rovinato dall'ipocrisia del XIX
secolo e della prima parte del XX, per me simbolizza il carattere
quasi irresistibile delle pulsioni vitali, l'unione più
intima e spirituale al tempo stesso, anche nelle opere più
raffinate". Sono parole di Balthasar Klossowsky de Rola,
in arte Balthus, artista scomparso a febbraio di questanno.
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Balthus
è uno dei rarissimi artisti del nostro tempo carichi di
quell'aura di gloria e di mistero tipica dei personaggi romanzeschi.
Le origini aristocratiche, l'aspetto fiero, la bellezza del viso
romantico, il gioco sottile della provocazione, il gusto per le
modelle adolescenti, leggermente equivoche, l'arte di vivere in
modo sfarzoso e grandioso, la passione per le dimore sontuose,
come lo chalet svizzero di Rossínière, che ricorda
un castello feudale, come pure il palazzo di Monte Calvello, sontuosa
dimora nella campagna romana, tutto in lui ha contribuito a tracciare
il profilo prezioso di un uomo fuori dalla norma. Nello stesso
tempo Balthus si è tenuto sempre in disparte, mai lasciandosi
coinvolgere dai rumori e dai movimenti del mondo dell'arte. L'atteggiamento
sdegnoso ha sicuramente contribuito a isolarlo, ma ha favorito
lo sviluppo della sua arte e lo ha aiutato a creare di sé
l'immagine di un uomo insieme fiero e ferito.
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Di
Balthus si sa che si avvicinò ai surrealisti negli anni
Trenta. Si sa che non partecipò al movimento per rimanere
fedele a se stesso e a nessuna tendenza specifica. Si sa che la
prima mostra alla Galerie Pierre di Parigi passò inosservata.
Si sa che il primo che gli comprò un quadro fu Pablo Picasso
e che fece scandalo nel 1934 con un quadro intitolato La
lezione di chitarra in cui rappresentò sia la suonatrice
che la chitarra con una fanciulla. Balthus ha rifiutato a lungo
di farsi fotografare, di ricevere giornalisti o anche solo di
fornire informazioni sulla sua vita privata. Ha mantenuto il mistero
anche a proposito della sua data di nascita. In realtà
il conte Balthasar Klossowski de Rola era nato nel 1908, il 29
febbraio. Nel 2000 aveva festeggiato i 23 anni. Così, quest'uomo
di 92 anni è riuscito a sfuggire al tempo, a conservare
il fascino e il potere ipnotico proprio della giovinezza.
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Balthus
è anche l'immagine dell'ambiguità. Sul suo conto
non si può fare a meno di ricordare le voci che circolavano
un tempo. Si parlava di lui come di un pittore mondano, provocatore,
amante perverso delle fanciulle, adolescenti dalle pose illanguidite
che fanno parte del suo repertorio. "L'erotismo non è
forse l'abbraccio del Cielo e della Terra, da cui sono nati gli
esseri?" domanda.
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E
tuttavia sottolinea: «A proposito delle adolescenti, sembra
che un malinteso si
sia definitivamente abbattuto sulla mia opera, percepita da alcuni
come perversa e abitata unicamente da torbide Lolite.
La
sua fama di ambiguo e torbido arriva appunto dal famoso quadro
del 34, ma lui spiegò sempre il perché di
quel dipinto.
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A
quell'epoca non avevo denaro, la vita era molto difficile; pochi
collezionisti s'interessavano a quello che facevo. Allora ho voluto
provocare uno scandalo e ho fatto questa 'Lezione di chitarra'.
Da quel momento in poi tutti sono caduti nell'equivoco... La mia
opera, siano queste adolescenti o i miei paesaggi, è dominata
da una stessa idea: la vita, o più esattamente il risveglio
della vita.
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Nella
sua infanzia tutto era pittura intorno a lui: "Mio padre
e mia madre erano pittori, fra i loro amici c'erano Derain e Bonnard.
E' quest'ultimo che ha detto a mio padre di non farmi entrare
in una scuola d'arte".
Allora
Balthus imparò la pittura al Louvre copiando Poussin e
leggendo il journal di Delacroix. Lavorava lentamente, senza posa,
con "un'esigenza intransigente" nei confronti di se
stesso. La maggior parte delle tele rimaneva diversi anni nel
suo atelier. Non si stancava di riprenderle finché non
ottiene quello che vuole. La sua produzione dunque è molto
limitata, e un buon numero delle sue opere appartiene a musei
o collezioni private.
Si
possono trovare in casa Agnelli a Torino, dai Thyssen a Madrid,
dai Rothschild, da Claude Hersaint o da Maurice Rheims a Parigi.
Successo incontestabile, che però si è fatto aspettare.
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Si
sposò con la giapponese Setsuko, che incontrò nel
1961 durante la sua prima missione ufficiale in Giappone. Il suo
matrimonio con una giovane donna, che unisce le raffinatezze giapponesi
ai principi dell'educazione cinese, gli permisero di raggiungere
quella cultura primordiale che sin dall'infanzia rincorreva, e
di conquistare, all'interno di se stesso come nella propria arte,
l'equilibrio e l'esotismo che aveva a lungo ricercato. Il dandy
romantico, il gran signore luciferino, era diventato l'eremita
in uno chalet con 113 finestre dove viveva indossando volentieri
una tonaca da monaco zen, come un mandarino cinese e un aristocratico
distintissimo, dall'eleganza estrema, gli abiti raffinati, ornato
di gioielli sontuosi.
Non
amava molto parlare della sua pittura e delle sue opere: «Trovo
che la pittura, in sé, sia un linguaggio. E passare da
un linguaggio all'altro è estremamente difficile. Il modo
stesso di stendere un colore con un pennello è espressione
della pittura. Perché dire la stessa cosa con le parole?
Non che mi rifiuti, ma ne sono incapace". E' con grande gioia
invece che Balthus riceveva le lettere che i giovani artisti gli
indirizzavano da tutto il mondo. Perché la pittura esprime
ciò che il pittore desiderava trasmettere e ciò
che dopo cinquant'anni emerge ancora dalle sue opere: una rappresentazione
ambigua ed effimera della vita, scaturita da corpi che s'offrono
e al tempo stesso si sottraggono, le cui pose mettono in evidenza
il profilo delle membra di adolescenti nude. Immagini impudiche
e insieme austere contenute in una rigidità che rende queste
rappresentazioni quasi immateriali e forse più misteriose
che scandalose. Rappresentando nudi, nature morte, contadini,
nella loro verità ultima, sembra che Balthus continui a
dubitare del potere della raffigurazione. Le sue sono pitture
enigmatiche e il tacito interrogativo contribuisce ad accrescere
la suggestione. La pittura di Balthus è segreta quanto
il suo autore.
Ed è questo a spiegarne la grandezza e a renderla così
affascinante.
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Monica maggi
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