NonSoloEros:
Alessandra e la letteratura erotica: come ti sei accostata ad
essa e che cosa ricordi delle prime letture che hai fatto?
Alessandra:
Mi sono accostata alla letteratura erotica piano piano, quasi
per caso, scoprendo che spesso in un racconto erotico o in un
romanzo che tratta la sessualità si cela ben altro, non
solo comportamenti "scabrosi". L'erotismo non è
che una sfera nascosta della psicologia umana che l'uomo tende
a tenere ben nascosta perchè fantasie ed ossessioni spesso
sono legate a ricordi passati, a esperienze infantili che si tende
a rimuovere, a dolori vissuti durante l'esistenza; oppure perchè
si ha timore del giudizio del prossimo. Di letture erotiche non
ho letto molto, o meglio ho trovato erotiche letture non propriamente
tali: ricordo piacevolmente i trattati spirituali di alcuni grandi
Santi del passato, Teresa d'Avila per esempio con il Castello
Interiore e Cammino di Perfezione. Poi Teresa di Lisieux con Storia
di un'anima e ancora Giovanni della Croce con Salita al Monte
Carmelo, oltre che Sant' Agostino con Confessioni. Mi hanno colpito
queste letture per la profondità del messaggio che questi
Santi hanno voluto trasmettere e per la devozione assoluta, mistica
ed anche fisica che riuscivano ad instaurare con il loro oggetto
d'amore, con Gesù. Ho trovato in queste letture molto più
erotismo, inteso come richiamo spirituale e carnale, che in scrittori
contemporanei che descrivono spesso amplessi dettagliati ma privi
di ricerca psicologica e filosofica.
NonSoloEros:
Qual'è stata la motivazione o la spinta che ti ha portato
a scrivere racconti erotici?
Alessandra:
La motivazione che mi ha portato a scrivere racconti erotici è
stata la conoscenza, la gnosi, intesa come profonda ricerca interiore
di me stessa per riuscire a dare un senso più ampio ad
una esistenza materiale e terrena, conoscenza che va oltre i limiti
della carne per ricongiungersi a Dio, ad un fine ultimo raggiungibile
con la mente solo se essa è libera da limiti e gabbie imposte
da cultura, educazione, religione. L'erotismo per me è
un mezzo, come per il mistico può essere la preghiera o
la contemplazione per capire la mia anima, la mia volontà,
la mia ragione di vita, il mio scopo su questa terra.
NonSoloEros:
Quanto influisce la tua vita sulla trama?
Alessandra:
La mia vita non è solo fatta di gesti o di azioni ma è
molto ricca anche di meditazione, di fantasia, di pensieri. Penso
anche mentre dormo, sogno, ricamo, mi costruisco ad arte una realtà
più confacente ai miei desideri, per questo i miei racconti
sono impregnati di realtà ed illusione, spesso in egual
misura.
NonSoloEros:
C'è un rovescio della medaglia? Quanto la trama influisce
sulla tua vita?
Alessandra:
No, la trama di un racconto non influisce sulla mia vita. Scrivere
è regalare se stessi al lettore, regalo che uno scrittore
saggio e generoso non pretende indietro. Per farsene cosa, poi?
La trama di un romanzo potrebbe influire sulla mia vita solo se
riuscissi a mandare un messaggio "nuovo" ai lettori,
se riuscissi a creare un pensiero innovativo e destabilizzante
che facesse scalpore e rinnovasse la mentalità comune sull'erotismo.
Cosa che sto tentando di fare.
NonSoloEros:
Che cosa provi quanto crei e scrivi i tuoi racconti? Eccitazione,
emozione? O mantieni distacco tra te e ciò che scrivi?
Alessandra:
Quando scrivo non provo eccitazione ma solo un gran desiderio
di donare la mia anima, di metterla il più possibile a
nudo, di riuscire a creare un'empatia profonda tra me e il lettore,
cosicchè lui possa riconoscersi in me, nelle mie parole,
nelle emozioni che trasmetto.
Provo una grande gioia, specialmente quando sento di aver espresso
alla perfezione ciò che sento, che vedo, che racconto.
NonSoloEros:
Senti di avere avuto delle soddisfazioni come autrice? Quanto
contano i pareri delle persone che leggono i tuoi racconti e come
giocano nella creazione delle tue opere?
Alessandra:
Sì, ho avuto delle gradi soddisfazioni, come autrice e
come persona; mi basta sapere, anche tramite mail che un lettore
si ritrova nei miei racconti, mi basta un grazie, un "continua,
sei brava, ti seguo...". Inoltre ho trovato riscontro in
diversi siti di scrittura creativa e di letteratura e questo non
può che farmi piacere e riempirmi d'orgoglio.
I lettori però non riescono ad entrare nella creazione
delle mie opere, mi sento unita a loro solo ad opera terminata,
per scrivere io ho bisogno solo del contatto con me stessa. A
volte succede che un particolare raccontatomi da un lettore o
anche da un perfetto sconosciuto mi diano il via per una nuova
idea, ma niente di più.
NonSoloEros:
Alessandra come definisce se stessa?
Alessandra:
Mi definisco emotiva, instabile, alla perenna ricerca di Verità.
Sono una persona assetata, curiosa, ed eternamente insoddisfatta
e questa è la mia fortuna come scrittrice ma è anche
una spina nel fianco che mi rende incapace di accettare i limiti
imposti dalla mia natura umana ed imperfetta.
Sono anche una donna energica e forte che nulla riesce mai ad
abbattere completamente, posseggo riserve di energia inesauribili
che a volte sorprendono anche me stessa.
NonSoloEros:
Alessandra e l'Eros: quanto è importante nella tua vita
e che rapporto hai con Esso?
Alessandra:
Ho un rapporto sincero e libero con la mia sessualità,
non so essere ipocrita nemmeno con me stessa, non conosco la vergogna
o la pudicizia. Altrimenti non scriverei come scrivo. Amo la nudità
assoluta, intesa come libertà di pensiero, come totale
mancanza di costrizioni morali. Non accetto però la violenza
di imposizioni non gradite o non corrisposte.
NonSoloEros:
I tuoi racconti sono frutto di una maturazione, o ti hanno aiutato
a maturare consapevolezza dell'Eros?
Alessandra:
I miei racconti sono frutto di una maturazione lenta, avvenuta
dopo la nascita dei miei figli e dopo alcune drastiche rotture
sentimentali. Nella sofferenza ho trovato la mia consapevolezza
di donna, di scrittrice, di persona, di amante, di madre...
Nella sofferenza ho trovato me stessa. Incredibile, lo so.
NonSoloEros:
Hai un sogno nel cassetto?
Alessandra:
Sì, pubblicare con una grande casa editrice il mio primo
romanzo. Romanzo erotico naturalmente ma non solo, anche psicologico
e religioso. Sogno di riuscire a far capire che nell'eros, nella
sessualità, anche nelle situazioni più "immorali"
si può scorgere il volto di Dio, si può scorgere
l'infinita beatutidine dell'anima. Sogno che il mondo comprenda
che il giudizio umano sui piaceri sessuali del prossimo costringe
e ingabbia il pensiero, invece che liberarlo verso l'infinito,
verso una maturazione completa. Sogno che si possa vivere sotto
il tetto di un'unica Chiesa, meno oppressiva, meno indagatrice,
meno limitante e più tollerante, così come lo è
stato Gesù.
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